Uno dei personaggi più importanti che Acerra ricordi è: Gaetano Caporale, storico medico e statistico.
Gaetano Caporale nacque da una famiglia della media borghesia ad Acerra nel 1815.
Studiò nel seminario di Acerra dove apprese le discipline letterarie e scientifiche.
Il giovane Caporale, fu mandato poi dalla famiglia a proseguire gli studi a Napoli dove si dedicò a studiare la scienza medica.
Si laureò in breve tempo e ritornò così nella natia Acerra per esercitare la professione di medico ma ben presto si accorse che quella non era la sua “unica” strada.
Fece così ritorno a Napoli dove, per avere maggiore facilità nello studio e nelle pubbliche relazioni, senza però trascurare la medicina, si dedicò anima e corpo alla sua vera passione: lo studio della Statistica. In tale materia egli operò con grande padronanza e maestria anche se da vero e proprio “pioniere”. Nel 1866 divenne Professore di Statistica presso l'Istituto Tecnico di Napoli e vista la sua preparazione egli si sarebbe meritato anche la cattedra presso l'Università di Napoli ma gli fu preferito un altro docente.
Parallelamente agli studi di statistica il Caporale svolse una alacre attività inerente allo studio del territorio, dell'archeologia e della storia di Acerra scrivendo di pari passo moltissimi libri riguardanti i suoi studi.
Gaetano Caporale morì, ad Acerra, nella notte fra il diciannove ed il venti gennaio 1899.
Tra le opere di Gaetano Caporale ricordiamo:
- Notizie Storiche della Città di Acerra;
- Dell'area, dell'acqua e di alcuni monumenti Acerrani;
- Il Martirio e culto dei S.S. Conone e Figlio;
- Memorie storico-diplomatiche della Città di Acerra;
- Pianta topografica della Città con tavola Statistica della Diocesi di Acerra.
Questi sono solo alcuni dei titoli delle innumerevoli pubblicazioni dedicate dal Caporale alla ricerca storica di Acerra.
Il merito del Caporale quindi, non fu solo di essere un'eccellente statistico ma pariteticamente egli fu anche storico della propria terra: Acerra.
Acerra, la sua città, la città che egli ha amato in maniera viscerale e per cui ha profuso enormi sforzi ed energie, ed è proprio grazie all'opera di Gaetano Caporale che Acerra è riuscita a recuperare la sua Storia dalla dimenticanza.